
Scrivere è la mia passione, scrivere mi tiene vivo.
Avvertivo il bisogno di uno spazio mio sul web, lontano dal girone infernale dei Social. Non che io sia contrario a questi strumenti che uso regolarmente, si chiaro, ma volevo emanciparmi dall’effimero.
Nel corso degli anni ho aperto e chiuso diversi blog.
Che cosa ha di diverso questo?
La differenza è che qui voglio lasciarmi andare, scrivere e condividere impressioni e pensieri intimi sul mio modo di vedere il mondo e la vita.
I miei strumenti per raccontare il mondo che mi circonda sono due: la scrittura e la fotografia. Essi però sono solo due media che mi permettono di portare alla luce osservazioni, riflessioni e i filtri che io stesso applico a quella che chiamiamo erroneamente realtà oggettiva.
Desidero inoltre dare libero sfogo alla mia creatività narrativa attraverso i miei racconti sempre in bilico tra il vero e l’immaginario perché, ne sono fortemente convinto, noi stessi, o almeno io, viviamo sempre in equilibrio precario tra l’universo fisico e quello metafisico ed è un errore scinderli.
Perché un blog?
Facebook, Instagram, solo per citare i due Social più famosi, sono potenti strumenti nel brevissimo periodo ma non nel lungo e medio.
Immaginiamo una casa: c’è un cortile o un terrazzo, l’ingresso, la cucina, la sala, il bagno e la camera da letto.
I Social sono il cortile, il balcone, forse solo il marciapiede dove tutti possono vederci. Ma se io ti invito ad entrare a casa mia, ti sto invitando qui sul mio blog.
A spiegare bene la filosofia del blog è stato un amico fotografo del quale sono assiduo lettore sul suo fotoreportando.
Scrive Alex in uno dei suoi post:
i blogs oggi rappresentano un’oasi di cultura che va in contrapposizione a questa volatilità del pensiero, dove basta uno scroll di mouse per passare ad altro. Il blog ti costringe a metterti seduto e a leggere.
Che bello!
Allora mettiti seduti comodi e leggete, che di cos da raccontare ne ho parecchie.